sabato 21 giugno 2008

SPAGNA, QUEL GIORNO MALEDETTO

Da SportMediaset.it
Ruota tutto intorno a un numero, come in quel famoso film in cui ogni somma faceva 23. Solo che il numero in questione è una data, il 22 giugno, che in Spagna non vogliono nemmeno sentir nominare. Una data maledetta, per dirla come in realtà è e come ricordano i quotidiani iberici, che alle Furie Rosse è costata due Mondiali e un Europeo. Mica poco, a conti fatti. A inaugurare la tradizione negativa ci ha pensato il Belgio, appunto il 22 di giugno, eliminando la Spagna di Emilio Butragueno dai Mondiali del Messico. Era il 1986 e quella squadra, quella Spagna, era roba da leccarsi i baffi. Quella del Buitre, appunto, ma anche di mezzo Real Madrid quando ancora il Real andava forte. Una squadra, insomma, che, a buon diritto, già pregustava la semifinale contro l'Argentina (che poi, per inciso, sculacciò non male il Belgio) e che, invece, richiuse le valigie sul rigore sbagliato da Eloy. Due anni dopo, questa volta all'Europeo, ecco il bis. Sempre 22 giugno e ancora i rigori. Questa volta contro l'Inghilterra padrona di casa, quindi, in certo senso, contro un avversario serio. E questa volta per mano, si fa per dire, di Hierro e Nadal, disgraziati dal dischetto per la gioia della Regina. Detto che basterebbe anche così per costruirci su una storia niente male, l'ultimo atto di una saga che nemmeno Guerre Stellari l'ha scritto la Corea del Sud di Guus Hiddink. Quarti di finale dei mondiali nippocoreani e un'idea giustificata di filare dritti verso la semifinale. Invece niente, ancora la malediazione del 22 giugno, ancora Furie sì, ma rosse di rabbia. E adesso, l'Italia...

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